di Raffaella Costa
La Cascina Cassino Po, gioiello dell’Oltrepò Pavese e sede dell’Enoteca Regionale della Lombardia, si prepara a diventare un polo di eccellenza per la promozione dei prodotti agroalimentari locali. La sfida è riportare al centro della scena un patrimonio storico e culturale, trasformandolo in un luogo capace di unire tradizione e innovazione. “Welfare Park Lombardia”– questo il nome pensato per la nuova realtà – si propone di essere un Parco esperienziale, naturale e sociale dedicato a: agricoltura, accoglienza, abilità artigianali manuali, divulgazione, eventi, formazione, gastronomia, inclusione e lavoro. L’inaugurazione è prevista nel primo semestre 2025.
L’iniziativa prevede la creazione di un ecosistema integrato che metta in sinergia l’Enoteca regionale della Lombardia con nuove attività educative, commerciali e di ospitalità. Parola d’ordine è: difesa dell’ambiente e del suo ecosistema. Cassino Po punta, infatti, a qualificarsi come la fattoria di una volta dove tutta l’attività si sviluppa nel rispetto della natura. Sarà una cascina dai due volti: in settimana luogo privilegiato per incontri aziendali, team-building e corsi di formazione sulla sostenibilità. Nel fine settimana, invece, porte aperte alle famiglie e a chi ha piacere di contaminarsi con la “madre Terra” e di vivere esperienze godendo anche del ristorante con menù di territorio e dell’Enoteca regionale. Particolare attenzione sarà dedicata alla cultura alimentare e alla sostenibilità, con laboratori pratici e attività didattiche volte a sensibilizzare i partecipanti sull’importanza di una filiera agroalimentare responsabile. Gli spazi della Cascina diventeranno anche teatro di degustazioni, esposizioni e vendita di prodotti tipici, rafforzando il ruolo dell’Enoteca come punto di riferimento per l’eccellenza enologica lombarda. Cassino Po, inoltre, si apre anche al sociale diventando un’occasione di occupazione per soggetti fragili.
Il progetto è frutto di un lavoro corale che coinvolge istituzioni, associazioni e realtà imprenditoriali. Nella società capofila del Progetto Welfare Park S.r.l. SB , CEO è Edoardo Stoppa, ci sono altri importanti imprenditori quali Paolo Cereda socio fondatore di Trovaprezzi, Alessandro Carpignani già direttore commerciale di Nintendo Italia, Paolo Bazzano presidente degli agrotecnici della provincia di Pavia, imprenditore del digitale per l’agricoltura e Paolo Massetti della Massetti engineering. Ad affiancare Stoppa nella realizzazione del Parco c’è anche la moglie, Juliana Moreira, Presidente della Cooperativa sociale di inserimento lavorativo colere Comunità Biofila ETS. Ad occuparsi di tutte le produzioni agricole, della cura del verde e della produzione di tutte le materie prime da conservazione che saranno impiegate nel parco ci sarà un’altra cooperativa sociale agricola di inserimento lavorativo Welfare Farm ETS, che aderisce a Campagna Amica e sarà Fattoria didattica e sociale all’interno del parco. Le attività formative saranno svolte dalla Fondazione ENAIP Lombardia, insieme a Ecooking.
Il primo cittadino di Broni, Antonio Riviezzi, ha sottolineato l’importanza di questa iniziativa per il rilancio economico e culturale dell’Oltrepò Pavese. La riqualificazione della Cascina Cassino Po, di proprietà del Comune, rappresenta un’opportunità unica per attrarre visitatori, creare posti di lavoro e consolidare il legame tra territorio e prodotti tipici.
Sindaco, è stato recentemente presentato il progetto di riqualificazione della Cascina Cassino Po. Cosa può dirci a riguardo?
«È un progetto che considero di grande rilevanza per il nostro territorio. La proposta, avanzata riguarda la valorizzazione della cascina di proprietà comunale adiacente all’Enoteca regionale della Lombardia. Credo fermamente che questa iniziativa possa avere un impatto molto positivo, sia per il rilancio del territorio che per la promozione della nostra città. La Cascina si trova in una posizione incantevole, ai piedi delle colline, un contesto davvero piacevole e suggestivo. Siamo convinti che questo progetto rappresenti un volano di sviluppo e una grande opportunità per Broni e per l’intera area dell’Oltrepò Pavese».
Quali saranno i prossimi passi per concretizzare questa iniziativa?
«Questo progetto è il risultato di un lavoro che portiamo avanti da diversi anni. Purtroppo, ci sono stati momenti di stallo dovuti al contesto generale che conosciamo bene, ma finalmente possiamo mettere un punto fermo e procedere con decisione. Il progetto è perfettamente allineato con il nostro programma amministrativo e mira a valorizzare al meglio le potenzialità della Cascina. È un’iniziativa che seguiremo con grande attenzione, offrendo il massimo supporto per la sua realizzazione».
Uno degli elementi distintivi del progetto è il suo aspetto sociale. Come lo giudica?
«Questo è, a mio avviso, uno degli aspetti più rilevanti e qualificanti del progetto. Non si tratta solo di un’iniziativa legata alla promozione del territorio e dei prodotti tipici locali, ma anche di un’opportunità per rispondere a un bisogno sociale. L’attenzione all’inclusione e al sostegno delle fasce più vulnerabili della popolazione è cruciale, specialmente in un momento di difficoltà generale come quello attuale. Questo valore aggiunto conferma la validità e l’importanza del progetto, non solo per Broni ma per l’intera comunità».
Qual è il suo messaggio per i cittadini di Broni?
«Il mio messaggio è di fiducia e ottimismo. Questo progetto rappresenta una straordinaria opportunità per rilanciare il nostro territorio, creando sinergie tra tradizione, innovazione e inclusione sociale. È un momento importante per Broni e per il futuro della Cascina Cassino Po, e sono certo che, con il supporto di tutti, potremo trasformare questa visione in realtà».