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2 Dicembre 2024

appuntamenti culturali stagione teatrale Voghera
WaySlow

Cultura e prestigio: il rilancio del Teatro Valentino Garavani nel racconto della sindaca Paola Garlaschelli

di Claudio Micalizio

In un territorio dalle enormi potenzialità ancora inespresse e che da tempo cerca un’identità e dei simboli ai quali aggrapparsi per la propria rinascita, il Teatro Valentino Garavani di Voghera è un’opportunità preziosa che andrebbe custodita e sostenuta con entusiasmo e riconoscenza. Dopo decenni di chiusura e anni di restauri portati avanti anche dalle precedenti amministrazioni comunali con il sostegno di altre istituzioni e fondazioni regionali, la storica struttura di via Emilia avrebbe potuto rappresentare un bel gioiello difficile da gestire, sia sul piano economico che dei contenuti. L’incontro con il grande Valentino, stilista di fama mondiale che proprio a Voghera è nato e ha mosso i primi passi nella professione prima di spiccare il volo, è stato a dir poco provvidenziale e la partnership con la sua fondazione rappresenta un volano strategico per la città ma, anche, l’intera provincia di Pavia. E così, a pochi giorni dalla seconda stagione dell’ex Teatro Sociale, è comprensibile la gioia e la soddisfazione di Paola Garlaschelli, sindaca e tra i principali artefici di un’operazione ambiziosa come poche volte è accaduto da queste parti.

La sindaca Paola Garlaschelli

Il 6 dicembre si apre la seconda stagione del Teatro Valentino Garavani di Voghera: quali generi di spettacolo proporrà il cartellone, a chi si rivolge e con quali “obiettivi”? 

«Il 6 dicembre inaugureremo con entusiasmo la seconda stagione del Teatro Valentino Garavani di Voghera, intitolata “Sogni in Scena”. Questo cartellone offre una selezione eterogenea di spettacoli, spaziando dalla prosa alla musica, dalla danza al teatro per famiglie, con l’obiettivo di soddisfare i gusti di un pubblico ampio e diversificato. La stagione si aprirà con la proiezione del capolavoro di Charlie Chaplin, “City Lights”, accompagnata dall’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini diretta dal maestro Timothy Brock, offrendo un’esperienza che fonde cinema e musica dal vivo. L’orchestra cherubini è stata Fondata da Riccardo Muti nel 2004, ha assunto il nome di uno dei massimi compositori italiani di tutti i tempi attivo in ambito europeo per sottolineare sia una forte identità nazionale, sia una visione europea della musica e della cultura. È formata da giovani strumentisti – selezionati da una commissione presieduta dallo stesso Muti – che, secondo uno spirito di continuo rinnovamento, restano in orchestra per un solo triennio».

Una formazione musicale che nasce da un progetto molto nobile ma anche lo spettacolo che porteranno in scena a Voghera è frutto di un’iniziativa prestigiosa e importante…

«Dal 1999 è iniziata una proficua collaborazione tra la famiglia Chaplin e la Cineteca Nazionale di Bologna che ha portato al restauro delle musiche originali di tutti i grandi capolavori di Chaplin, che Brock ha eseguito in tutto il mondo. Scritto, diretto e interpretato da Charlie Chaplin, “Luci della città” è il film capolavoro del grande regista inglese e una delle pellicole più amate di sempre, caratterizzata da un aggraziato mix di comicità e denuncia sociale, densa di scene commoventi e gag esilaranti. Attentissimo anche all’aspetto musicale dei suoi film, Chaplin ne compose le musiche in collaborazione con Arthur Johnston scegliendo nel 1931, quando cominciava a imporsi il sonoro, di proseguire sulla strada del film muto adottando una tecnica mista: i personaggi non parlano ma una colonna sonora accompagna le loro azioni ed emozioni. “Se il film non piace” sosteneva, “il pubblico dovrebbe almeno poter chiudere gli occhi e godersi la musica”. Tra musica e immagini rivive la storia d’amore dell’irresistibile vagabondo Charlot che, innamorato della bella e povera fioraia cieca (l’attrice Virginia Cherrill), riesce a guadagnare tra mille vicissitudini il denaro necessario per l’operazione che potrà restituirle la vista. Una storia semplice e commovente dietro cui si cela un messaggio più profondo».

Il Teatro Valentino Garavani di Voghera

Cos’altro prevede il cartellone? 

«Seguiranno spettacoli come “Kind of Miles”, un omaggio a MilesDavis con Paolo Fresu, e “Recollection of a Falling” della Spellbound Contemporary Ballet, che esplora l’identità personale attraverso la danza contemporanea. Non mancherà l’opera lirica, come “Madama Butterfly” di Giacomo Puccini, con la regia di Stefano Monti, e tributi al cinema italiano, come “Gelsomina Dreams”, ispirato all’universo di Federico Fellini. La programmazione include anche concerti di musica classica, come quello de “Les Musiciennes du Concert des Nations” dirette da Jordi Savall, e spettacoli teatrali contemporanei, come “Il Sogno di una Cosa” di Pier Paolo Pasolini, interpretato da Elio Germano e Teho Teardo. Il nostro obiettivo è rendere il Teatro Valentino Garavani un punto di riferimento culturale per Voghera e oltre, promuovendo l’arte in tutte le sue forme e offrendo al pubblico esperienze che arricchiscano e ispirino. Invitiamo tutti a partecipare a questa nuova stagione, certi che ognuno troverà spettacoli in grado di emozionare e far riflettere»

Cosa rappresenta per Voghera il teatro e che ruolo potrà avere nel tessuto cittadino? 

«Il teatro rappresenta per Voghera un simbolo di rinascita culturale e un punto di riferimento fondamentale per la comunità. Dopo una chiusura durata quasi quarant’anni, la riapertura del Teatro Valentino Garavani il 26 novembre 2023 ha segnato un momento storico ed emozionante per la nostra città. Questo spazio non è solo un luogo di spettacolo, ma un cuore pulsante della vita cittadina, dove arte, cultura e memoria si intrecciano. L’intitolazione a Valentino Garavani, illustre cittadino vogherese e figura di spicco, imprescindibile nel mondo della moda, aggiunge ulteriore prestigio, creando un legame profondo tra la nostra storia e le eccellenze che hanno avuto origine qui. Il teatro avrà un ruolo cruciale nel tessuto cittadino, fungendo da catalizzatore per eventi culturali, spettacoli e iniziative che coinvolgeranno tutte le generazioni. Sarà un luogo di incontro e crescita, dove i cittadini potranno condividere esperienze artistiche e culturali, rafforzando il senso di comunità e identità. In sintesi, il Teatro Valentino Garavani rappresenta per Voghera non solo un ritorno alle sue radici culturali, ma anche una proiezione verso un futuro ricco di opportunità artistiche e sociali, consolidando il suo ruolo come fulcro della vita culturale e sociale della città».

Il Teatro Valentino all’interno ricorda in miniatura la Scala di Milano: è un autentico tesoro che merita di essere scoperto dai cittadini e dai turisti: avete in mente qualche progetto? 

«Il Teatro Valentino Garavani di Voghera è un autentico gioiello architettonico che, nella sua struttura interna, richiama in miniatura la maestosità del Teatro alla Scala di Milano. Questo patrimonio culturale, dopo un lungo periodo di chiusura, è stato restituito alla comunità grazie a un meticoloso restauro concluso nel 2023. L’amministrazione comunale è fortemente impegnata nel valorizzare il Teatro Valentino Garavani come polo culturale di eccellenza, attraverso iniziative che ne esaltino la bellezza e l’importanza storica, rendendolo un punto di riferimento per l’intera comunità e un’attrazione per i visitatori. Non a caso il Teatro è stato scelto come sede del Premio Letterario nazionale alla memoria dello scrittore Alberto Arbasino che si prepara alla seconda edizione…».

Restituire alla città l’ex Teatro Sociale, chiuso da tanti anni, è stata un’impresa molto apprezzata: come è nata l’intesa con Valentino e quali sviluppi pensa potrà riservare per il teatro e per l’intera comunità? 

«Restituire alla città l’ex Teatro Sociale, chiuso per quasi quattro decenni, è stato un impegno significativo per la nostra amministrazione. La collaborazione con la Fondazione Valentino Garavani e Giancarlo Giammetti è nata dopo la mostra dedicata a Valentino in occasione del suo 90esimo compleanno, dal desiderio condiviso di valorizzare il patrimonio culturale di Voghera e di rendere omaggio a uno dei suoi cittadini più illustri. Questo sodalizio ha permesso non solo il restauro del teatro, ma anche la sua intitolazione a Valentino Garavani, celebrando così la sua straordinaria carriera nel mondo della moda. La riapertura del Teatro Valentino Garavani rappresenta un nuovo capitolo per la nostra comunità. Oltre a ospitare spettacoli di alto livello, il teatro fungerà da centro culturale e formativo, offrendo opportunità ai giovani talenti locali. La Fondazione Valentino Garavani e Giancarlo Giammetti si è impegnata a sostenere le stagioni artistiche e a istituire borse di studio per aspiranti artisti. Questo progetto non solo arricchisce l’offerta culturale di Voghera, ma promuove anche la coesione sociale e l’orgoglio cittadino, consolidando l’identità culturale della nostra città».

Già oggi il teatro è aperto al pubblico ma nel frattempo i lavori di restauro continuano: a che punto siamo? Quali altri interventi sono previsti? 

«Attualmente sono in corso interventi di recupero dell’ex Casino Sociale del teatro e del foyer, con un investimento cofinanziato da Regione Lombardia e da progettualità del Comune sul Pnrr. Sono stati riportati alla luce gli affreschi delle volte degli imbibenti del casino, nascosti per anni da successive ridipinture. Questi lavori mirano a far tornare gli ambienti al loro antico splendore e a permetterci di potere fruire di ulteriori spazi di aggregazione entro la primavera del 2025, restituendo alla città un altro luogo simbolo della vita culturale vogherese che impreziosirà ulteriormente il Teatro».

Chiudiamo con una curiosità: c’è uno spettacolo che le piacerebbe vedere rappresentato al Teatro Valentino Garavani? 

«La Traviata di Verdi, magari proprio nella versione della regista Sofia Coppola, nata da un’idea di Valentino Garavani e Giancarlo Giammetti, andata in scena nel 2016 all’Opera di Roma, ed ancora oggi rappresentata in tutto il mondo. Un anno fa all’inaugurazione del teatro Valentino Garavani, abbiamo potuto apprezzarne un assaggio, con una strepitosa Violetta in quell’abito rosso disegnato da Valentino per l’opera”.

 

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