Zavattarello si trova nell’alta Val Tidone, nell’Oltrepò pavese, in provincia di Pavia. Il Comune è tra i Borghi più belli d’Italia e visitarlo non significa solo andare alla scoperta del paese, ma soprattutto abbandonarsi a una lentezza di altri tempi, piacevole e rilassante. Qui il paesaggio accompagna il turista al centro di una natura varia, fatta da pianura e rilievi appenninici, boschi rigogliosi e prati sempre verdi. Zavattarello è Città del miele, un prodotto tipico che con vini, salumi, formaggi, tartufi e marmellate richiama un tempo perduto del quale siamo sempre alla ricerca e che forse, almeno ogni tanto, possiamo ritrovare.
GEOSTORIA
Sono del XII secolo le prime notizie sul borgo, e sono i monaci del monastero di San Colombano a Bobbio a parlarne in alcuni documenti storici. Tuttavia, il nome Zavattarello non si ritrova prima del 1243. Fino ad allora la località lombarda era conosciuta come Sarturianum, nome probabilmente di origine romana con riferimento al tempio costruito in onore di Saturno. Durante la Seconda guerra mondiale, negli scontri tra truppe tedesche e partigiani, il Castello andò a fuoco, e con esso le collezioni d’arte al suo interno e i mobili italiani del XV e XVI secolo. Nel 1975 la contessa Titina Gavazzi Dal Verme donò il Castello al Comune.
DA FARE
Qui è possibile godersi delle uscite in mountain bike, pedalando sui dolci pendii delle colline vicine. Inoltre, sono numerosissimi gli itinerari e i percorsi, sia a piedi che a cavallo. I tanti prodotti tipici offriranno più di una scusa per fermarsi per un assaggio, mentre i vigneti e le cantine permetteranno degustazioni in relax. Da non perdere la Sagra del fungo, miele e tartufo a ottobre.
DA VEDERE
Lo storico Castello Dal Verme sorge sulla collina del paese, proprio dove in Epoca romana si pensa fosse stato eretto il tempio dedicato a Saturno. Tutte da esplorare sono le frazioni di Zavattarello, che regalano scenari e scorci pittoreschi. Ai piedi del Castello è poi sempre possibile far visita al bosco che si sviluppa tutto intorno, dove la fantasia, i racconti e le leggende ne alimentano il fascino.
LE SPECIALITÀ E LA RICETTA
Nella Città del miele, il palato viene accolto con i tanti sapori tipici del territorio, tra questi ricordiamo il risotto con funghi porcini, i ravioli di brasato, la polenta e la selvaggina salmistrata. La ricetta per i ravioli di brasato con tartufo: mettere la carne in un recipiente con vino rosso, carote, sedano e aglio e far riposare in frigo 12 ore. Asciugare la carne, legarla, infarinarla e farla rosolare in una pentola a pressione con una noce di burro, poi coprire la carne col vino della marinatura, e aggiungere chiodi di garofano e alloro. Cuocere nella pentola a pressione per 40 minuti a fiamma bassa, quindi aprire per controllare e continuare la cottura per 30 minuti. Il sughetto rimasto va messo in un mixer, assieme alla carne, all’uovo e al parmigiano. Ecco il ripieno per i ravioli, al quale aggiungere delle scaglie di tartufo.
EVENTI
Sagra del fungo, miele e tartufo – ottobre
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