Il principale motore sociale e culturale della città è certamente l’università. L’ateneo pavese, il cui motto è Par Ingenio Virtus (la virtù sia pari all’ingegno) è uno dei più antichi al mondo: il Capitolare di Corteolona voluto da Re Lotario risale infatti all’825, anno in cui il sovrano longobardo istituì la schola di retorica. La fondazione vera e propria dell’università arriva nel 1361, anno con il quale l’università stessa calcola i propri anniversari.
I locali dell’ateneo trasudano di storia, i personaggi e le leggende che trovano posto tra le sue mura sono innumerevoli: Alessandro Volta compì i suoi primi esperimenti sull’elettricità presso l’Aula Scarpa, Ugo Foscolo, al quale fu poi intitolata un’importante aula, tenne un corso di eloquenza al termine del quale venne addirittura riportato a casa in trionfo dai suoi studenti, mentre con Camillo Golgi, nel 1906, Pavia divenne il primo ateneo italiano a poter vantare un Premio Nobel tra le sue fila.
L’Università di Pavia è anche nota per l’animosità con cui gli studenti vivono gli anni di studi. L’ampio sistema dei collegi vive un’intensa rivalità, soprattutto tra quelli storici, che per tutto l’anno si sfidano nelle più svariate competizioni sportive. Inoltre, l’antica tradizione della goliardia è ancora viva e sentita, soprattutto nel primo martedì di novembre, il Giorno della Liberazione, durante il quale la goliardia visita tutti gli istituti superiori della città permettendo agli studenti di tornare a casa.
(Filippo Gatti)