Passeggiando per il centro storico di Pavia è inevitabile, prima o poi, imbattersi nelle due vie regine della città: Strada Nuova e Corso Cavour. La popolarità di queste due strade nasce già in epoca romana, quando Pavia era un accampamento, poiché erano rispettivamente il cardo e il decumano.
Percorrerle è come visitare un museo a cielo aperto, dal quale si è possibile ricostruire le grandi epoche che hanno distinto la storia pavese.
Strada Nuova, ad esempio, comincia con i resti del ponte romano, fino ad arrivare prima all’Università, con il suo colore giallo derivante dalla dominazione austriaca, e il Teatro Fraschini, costruito durante l’occupazione francese sul modello dell’Opera parigina.
Allo stesso modo, Corso Cavour comincia dalla Minerva, di epoca fascista, proseguendo con il rinascimentale Palazzo Carminali e sfociando in Piazza della Vittoria, che rappresenta una perfetta sintesi di tutte le epoche storiche pavesi. Inoltre, mettendo il naso all’insù, è impossibile non notare qua e là qualche vecchia torre medievale rimasta mozzata, particolarità che ha fatto conoscere Pavia al mondo come “La Città delle Cento Torri”.
Una particolarità pavese: spesso un’uscita in centro con gli amici diventa un infinito percorrere avanti e indietro queste due vie, motivo per cui è molto in voga il modo di dire “uscire a fare due vasche”.
(Filippo Gatti)