La Statua della Minerva è uno dei luoghi simbolo di Pavia. Opera dello scultore Francesco Messina, autore a Pavia anche della replica della Statua del Regisole, venne inaugurata nel 1939. La statua è fatta di bronzo e porfido, e raggiunge un’altezza di 8 metri.
Costruita durante il periodo fascista, la Minerva è ricca di simbologia. Innanzitutto, l’orientamento della statua: dà le spalle a Milano, ingombrante metropoli a pochi chilometri da Pavia con cui da sempre esiste una rivalità. Il soggetto della Minerva, dea della sapienza, è inoltre un omaggio all’Università di Pavia, tanto che alla base della statua si trova la scritta “Pavia, dalla gloria millenaria del suo ateneo tragga auspici per maggiori fortune”. Il riferimento all’università non è ovviamente casuale: l’opera fu commissionata da Lea del Bo per essere omaggiata alla città in onore del marito Ottorino Rossi, neurologo di fama e amatissimo rettore dell’ateneo pavese. Un altro dettaglio non di poco conto è la direzione della lancia tenuta in mano dalla dea. La punta, infatti, è rivolta verso il basso a simboleggiare il dominio della ragione sulla forza. In un modello preparatorio, tuttavia, la lancia era invece rivolta verso l’alto, come fosse pronta ad essere scagliata. Una scelta iniziale dettata probabilmente dall’atmosfera fascista dell’epoca ma poi cambiata per mantenere la statua aderente al tema della sapienza.
Un racconto dettagliato di questo luogo, e altri cento, è presente nel volume “Pavia. Le 100 (+1) meraviglie“, a cura di Raffaella Costa, edito da Typimedia editore, 2019.
(Filippo Gatti)