Da elegante residenza nobiliare a fortezza militare. Non deve averla presa benissimo Galeazzo Sanseverino, imparentato con Ludovico il Moro, quando si è visto “requisire” da quest’ultimo la sua abitazione per difendere il proprio potere dalla discesa di Carlo VIII. È l’anno 1496.
Il palazzo viene circondato da mura, dotato di quattro torri e un fossato. Prenderà il nome di Rocca Nuova. Negli anni conserverà la sua funzione di difesa e anche Francesco II sforza interverrà per consolidarlo ulteriormente. La storia di Palazzo Sanseverino cambia corso nel 1646 quando viene preso dagli spagnoli che ne demoliscono le strutture difensive demolite. Il nucleo residenziale viene mantenuto: sarà trasformato una decina di anni dopo in un convento dedicato a Santa Chiara. A promuovere l’intervento è Giovanna Eustachio della Santa Croce dopo aver ricevuto in dono l’immobile dagli spagnoli.
Nel 1805 il monastero sarà soppresso e la chiesa demolita. A fine 800 il palazzo sarà acquistato da privati. Sono ancora ben visibili il cortile porticato con colonne in granito a capitelli ionici e il loggiato che posa su eleganti archetti.
(Filippo Gatti)