Nella centrale piazza Leonardo da Vinci costeggiando la storica Università e i locali che ospitarono l’antico ospedale San Matteo, se si volge lo sguardo verso il cielo si incrociano le tre imponenti torri risalenti al XII secolo, se lo si volge verso il basso ci si imbatte in una curiosa e moderna pensilina a cui è stato affidato il compito di proteggere la cripta di Sant’Eusebio. Si tratta dell’unica testimonianza rimasta di un’antica chiesa romanica che a sua volta venne costruita sui resti di un tempio longobardo.
Basta scendere qualche gradino per venire catapultati indietro nella storia… con una datazione variabile, visto che la cripta conserva testimonianze di ricostruzioni e adeguamenti che si susseguirono nei secoli. Volte a crociera decorati da affreschi di epoca romanica, a chiudere cinque navate e sorrette da piccole colonne con capitelli tutti riportanti motivi differenti, molti dei quali risalenti probabilmente alla cattedrale ariana realizzata sotto re Rotari nel VII secolo e che, per questo, una volta “convertita”, venne ridedicata a Sant’Eusebio, considerato un grande nemico dell’eresia ariana. La chiesa venne ricostruita una prima volta nel XI secolo e una seconda nel Settecento per poi essere definitivamenta abbattuta nel 1923 per lasciare spazio alla costruzione del vicino Palazzo della Posta.
(Bruno Gandini)