La zuppa pavese è in assoluto il piatto più citato quando si parla della cucina locale, ma nel contempo più difficile da trovare nei ristoranti cittadini. Sembra un paradosso ma è così. Forse perché è un piatto davvero semplice e povero e molto casalingo. Si presta particolarmente alle stagioni più fredde ed è un piatto di recupero che si basa su un brodo di qualità.
È una ricetta storica, la cui origine risale ai tempi della battaglia di Pavia, nel 1525 e fu cucinata per la prima volta da una contadina per Francesco I di Francia che si era rifugiato in una cascina prima di rientrare a casa dove -e si dice – chiese che questo piatto gli fosse nuovamente preparato.
LA RICETTA
Cominciate col preparare un buon brodo di carne come da classica ricetta partendo da acqua fredda, carne rossa, una carota, prezzemolo, sedano, cipolla, qualche chiodo di garofano, sale e pepe in grani. Portate a
bollore e lasciate cuocere per un paio d’ore.
Una volta preparato il brodo, che dovrà essere bollente, tagliate il pane raffermo e tostatelo in forno, poi disponete le fette direttamente nei piatti da portata. Adagiatevi un uovo crudo (per questo dovete assicurarvi che le uova siano freschissime. Diversamente passatele per pochi secondi in padella prima di adagiarle sul pane) e bagnate con abbondante brodo. Lo shock termico sarà sufficiente per far rapprendere l’uovo e infine completate il piatto con il parmigiano grattugiato o in scaglie. Servite la zuppa ben calda.
Foto da visitpavia.it