Attualmente è un polo universitario che ospita, tra l’altro, la Biblioteca di studi umanistici, ma le prime notizie certe risalgano all’889: in un diploma del Re di Baviera e dei Franchi orientali Arnolfo – che cinque anni dopo a Pavia si farà riconoscere re d’Italia – viene concessa ad Angilberga, la vedova di Lotario II, la gestione del Monastero di San Tommaso in quel momento occupato dalle monache benedettine.
Nei primi anni del XIV secolo venne rilevato dai domenicani che ampliarono la chiesa con lavori che richiesero oltre un secolo e mezzo e si conclusero nel 1478. Tre secoli più tardi, Giuseppe II soppresse tanto la chiesa che il monastero e il complesso venne destinato al Seminario generale per i chierici di Lombardia con lavori di adattamento affidati all’architetto Giuseppe Piermarini.
La chiesa per un periodo di tempo ebbe anche la funzione di aula magna dell’università. La nuova destinazione durò appena cinque anni visto che nel 1791 San Tommaso divenne una caserma. Nei decenni successivi si succedettero nuove ristrutturazioni e sul lato ovest venne costruita la grande facciata dell’ex caserma Nino Bixio (destinata a vivere un momento di celebrità “musicale” quando ospitò Gianni Morandi durante il servizio militare). La chiesa di San Tommaso viene ancora oggi considerata uno delle più pregevoli testimonianze del passaggio dal gotico al rinascimento lombardo.
(Bruno Gandini)