Se siete dei veri pavesi non vi sognate neppure di nominare questa ricetta in italiano. L’unica versione ammessa è quella dialettale: la “frità cui sigul”. Persino sui menù delle trattorie la trovate quasi
sempre così.
È un piatto tipico della tradizione contadina e viene servita solitamente come antipasto, tagliata a quadrotti, con salumi e sottaceti.
Affettate le cipolle. Ottime per questa ricetta le rosse di Breme con la loro dolcezza tipica che si sposa alla perfezione con la sapidità del formaggio. Cuocetele in un padellino con una parte di burro e una parte di olio.
Se vi piacciono più bruciacchiate non aggiungete acqua, se invece le preferite stufate aggiungetene un paio di cucchiai e cuocetele a fuoco più basso e un po’ più a lungo.
Salatele e lasciate cuocere ancora qualche minuto. Poi sbattete le uova con il parmigiano ma
senza stressarle troppo. Versate il composto sulle cipolle e procedete come una normale frittata girandola a metà cottura.