Il Castello di Voghera è una fortezza realizzata nel X secolo dalla tribù dei Berengari. La sua funzione, nel corso dell’alto medioevo, fu quella di difendere la popolazione dalle ripetute scorribande barbariche. In età rinascimentale, grazie ai lavori di ampliamento compiuti da Azzone Visconti, prende, analogamente al castello di Pavia, il nome di Castello Visconteo.
Alla dominazione dei Visconti si lega uno dei fatti più curiosi legati al castello: Nel 1362 la città era colpita da una violenta epidemia di peste, che fece crescere il malcontento dei cittadini nei confronti di Galeazzo Visconti. A un certo punto, con una sommossa popolare, i vogheresi riuscirono a impossessarsi del castello e delle sue chiavi, consegnando simbolicamente queste ultime al marchese del Monferrato nella speranza che prendesse il potere spodestando i Visconti. Ciò non avvenne: Gian Galeazzo sedò la rivolta e umiliò il suo luogotenente Luchino Dal Verme, ritenuto incapace di mantenere l’ordine, legandolo a un asino che percorse tutta la città di Voghera. L’interno del castello è impreziosito da una serie di affreschi attribuiti a Bramantino, allievo del Bramante.
Un racconto dettagliato di questo luogo, e altri cento, è presente nel volume “Oltrepò Pavese. Le 100 (+1) meraviglie”, a cura di Raffaella Costa, edito da Typimedia editore, 2021.
(Filippo Gatti)