Cigognola è un vero e proprio gioiello dell’Oltrepò pavese, sviluppato intorno a un bellissimo castello che domina l’abitato con il suo profilo medievale. È un maniero antico, edificato nel XII secolo dalla famiglia dei Sannazzaro con scopi difensivi, ma nel corso dei secoli divenne una dimora nobiliare, che nel Rinascimento visse un periodo di grande prestigio.
Le vicende legate al Castello di Cigognola sono tante, e sono affascinanti: il complesso non è solo testimone di memorie culturali e di pregio artistico, ma è anche un mosaico di storie familiari che lo rendono un luogo magico. Già nel medioevo la rocca diventa teatro di scontro di due delle famiglie più celebri dell’epoca, i Sannazaro e i Visconti, che se lo contesero per via della sua posizione strategica verso l’Emilia. Nel 1406 sono i prestigiosi Beccaria di Pavia a impossessarsi del Castello di Cigognola, ma il loro dominio dura pochissimo: a causa del loro coinvolgimento nella congiura contro Filippo Maria Visconti gli viene confiscato il feudo, ceduto a chi ha scoperto il tradimento, Giorgio Aicardi. Diventato Visconte, dà il via alla signoria Aicardi Scaramuzza, che rimangono signori di Cigognola fino al XVIII secolo.
Si susseguono come proprietari Barbara D’Adda e poi a suo figlio Alberico Barbiano di Belgiojoso (XVIII secolo), e poi in epoca napoleonica il Castello di Cigognola viene affidato a don Carlo Arnaboldi-Gazzaniga, patriota risorgimentale e filantropo che rimaneggiò il castello in chiave neogotica come voleva la moda del tempo, e poi alla famiglia Brichetto-Arnaboldi. In questo periodo il castello diventa un vero e proprio salotto culturale, che ospita figure di uomini politici, pensatori e intellettuali quali Benedetto Croce, Piovene e Bacchelli, Eugenio Montale e Luigi Einaudi. Non una sorpresa per un luogo impregnato di cultura, come testimoniano le cinque biblioteche, formate da altrettanti antenati secondo i propri gusti ed interessi.
Una nuova fase della vita del castello inizia nel 1981 con quando l’imprenditore Gian Marco Moratti, marito di Letizia Brichetto Arnaboldi: è lui ad acquisire la totalità della proprietà, e ad affidarne la ricostruzione a Reno Mongiardino, leggendario maestro di décor storicistico, dopo che un grande incendio distrusse gran parte dell’edificio. Tornando a nuova vita, il castello riapre le porte a feste, eventi e alla tradizione che da secoli ne accompagna la storia, la viticultura. Oggi questa preziosa residenza ancestrale è una fiorente azienda vitivinicola e continua a coltivare la sua vocazione culturale prestandosi come sede di molti appuntamenti, tra cui il Cigognola Summer Festival.
(Foto di: Pagina Facebook Castello di Cigognola)