La mostarda, con la sua dolcezza agrodolce e il suo caratteristico aroma piccante, è un prodotto tipico della tradizione culinaria italiana, in particolare del Nord. Ma da dove nasce questa prelibatezza? E quale città può vantare il primato della prima mostarda documentata?
Sebbene le sue origini siano remote e avvolte nel mistero, la prima testimonianza scritta che attesta l’esistenza della mostarda risale al XIV secolo. Siamo a Voghera, una cittadina lombarda situata a pochi chilometri da Pavia.
Il 7 dicembre 1397, il cancelliere del duca Giangaleazzo Visconti, signore di Milano, inviò una missiva al podestà di Voghera con una richiesta ben precisa: procurare la migliore mostarda, preparata dallo speziale Pietro de Murri. La duchessa Caterina desiderava infatti gustare questa specialità durante le festività natalizie, per accompagnare carni, bolliti e vitelli allo spiedo. Questo documento storico rappresenta una vera e propria pietra miliare nella storia della mostarda. Esso attesta non solo l’esistenza di questa conserva già nel XIV secolo, ma anche l’alta considerazione di cui godeva presso le corti nobiliari. Voghera, grazie a questo prezioso ritrovamento, può a buon diritto vantare il titolo di “culla della mostarda”. La città lombarda, con la sua ricca tradizione culinaria, ha saputo tramandare nel tempo la ricetta originale di questa specialità, che oggi è apprezzata in tutto il mondo.
La mostarda, ottenuta dalla cottura di frutta in sciroppo di zucchero e mosto cotto, aromatizzato con senape, è un condimento versatile che si presta a numerosi abbinamenti. Si può gustare con formaggi stagionati, salumi, bolliti, arrosti e persino con il gelato. La sua preparazione richiede una lunga e paziente lavorazione, che conferisce alla mostarda un sapore unico e inconfondibile. Oggi esistono numerose varietà di mostarda, che si differenziano per il tipo di frutta utilizzata e per le spezie aggiunte.