La Chiesa di San Carlo ai Piccolini rappresenta uno dei principali luoghi di culto del borgo vigevanese, frutto della devozione della comunità locale e di un impegno collettivo durato diversi anni. La prima pietra dell’edificio venne posata il 4 novembre 1618, ma i lavori procedettero a rilento e furono necessari quasi vent’anni per completare la costruzione. Solo nel 1635 la chiesa fu finalmente consacrata dal Vicario capitolare Pietro Francesco Cocchi, con una cerimonia che segnò l’inizio di una nuova era per i fedeli della zona.
I Piccolinesi, come venivano chiamati gli abitanti della frazione, sentivano l’esigenza di avere un luogo di culto vicino alle proprie abitazioni. Prima della costruzione della chiesa, infatti, i residenti dovevano affrontare lunghi spostamenti per poter partecipare alla Messa, ricevere i Sacramenti, o adempiere agli obblighi religiosi prescritti. La chiesa divenne così non solo un centro spirituale ma anche un punto di aggregazione per la comunità, che poteva ora ritrovarsi per le celebrazioni liturgiche e per rafforzare il legame con i valori cristiani.
La chiesa fu dedicata a San Carlo Borromeo, l’arcivescovo milanese noto per il suo impegno nella riforma della Chiesa e per l’attenzione alla formazione spirituale delle comunità. Questo legame a San Carlo simboleggiava il desiderio dei Piccolinesi di seguire i principi della vita cristiana e di tramandare la fede alle generazioni future.
Per evitare confusioni con la Chiesa di San Carlo Borromeo situata nel centro di Vigevano, a questo edificio venne spesso aggiunto l’appellativo “ai Piccolini,” a indicare chiaramente la sua localizzazione nella frazione. Questo dettaglio, divenuto parte integrante del nome, riflette anche il profondo legame della chiesa con il territorio e con gli abitanti che ne hanno reso possibile la realizzazione.