Gian Pietro Fugazza, maestro lignario di notevole perizia, è passato alla storia come l’artefice del celebre modello ligneo del Duomo di Pavia, opera di straordinaria importanza sia per le sue dimensioni che per il suo valore storico-artistico.
Il 20 dicembre 1497 ricevette dai deputati della fabbriceria l’incarico di realizzare un modello in scala dell’edificio, seguendo i disegni degli architetti Giovanni Antonio Amadeo e Giacomo Dolcebuono. Per quest’opera monumentale venne scelto il legno di pero, materiale pregiato e particolarmente adatto per la sua stabilità e resistenza nel tempo.
La peculiarità più rilevante del modello è la sua grandezza eccezionale, che lo rende percorribile anche al suo interno, caratteristica che ne fa un unicum nel panorama dei modelli architettonici del Rinascimento italiano. Il lavoro richiese più di vent’anni di meticolosa lavorazione, giungendo a completamento nel 1519.
Quest’opera rappresenta non solo un prezioso documento delle tecniche costruttive del tempo, ma anche una testimonianza tangibile del processo di progettazione e realizzazione delle grandi cattedrali rinascimentali. Il modello è lungo più di cinque metri, largo 3,64 metri e alto 3,64 metri. La sua struttura è formata da oltre 500 elementi. La particolarità del modello è che non solo riproduce gli elementi architettonici della cattedrale, quali la grande cupola su tamburo (terminate in un lanternino) o i contrafforti, le gallerie e le grandi colonne dell’interno della cattedrale, ma anche i dettagli decorativi, come i portali dotati di protiro su colonne binate, il rosone (decorato con busti di angeli) o la grande formella della facciata, nella quale è raffigurata l’assunzione della Vergine e gli apostoli.
È conservato presso i Musei Civici di Pavia