E’ stato un giornalista di quelli che gli scoop li sapevano fare, Tommaso Besozzi. Nato a Vigevano il 20 gennaio 1903, passerà alla storia del giornalismo italiano per aver rivelato il mistero della morte del bandito Salvatore Giuliano. Sul giornale L’Europeo, nel 1950, Besozzi con una inchiesta approfondita smonta la versione ufficiale sulla uccisione di Giuliano da parte dei carabinieri, e rivela che invece il bandito fu ucciso dal suo braccio destro Pisciotta. Il direttore del Corriere della Sera, Ferruccio De Bortoli, definì quell’inchiesta una pietra miliare del giornalismo italiano.
Besozzi si era diplomato al Liceo Benedetto Cairoli di Vigevano e poi laureato in Matematica a Bologna e in Lettere a Pavia. Iniziò l’attività giornalistica al Corriere della Sera, per passare poii all’Europeo. In preda ad una crisi psicologica, morì a Roma il 18 novembre 1964, costruendo una bomba a mano e facendosela esplodere addosso.