Il 12 aprile dell’anno 710 o 711, la data esatta non è mai stata chiarita dagli storici, muore dopo trent’anni di episcopato San Damiano Vescovo, il cui corpo riposa ed è tuttora venerato nel Duomo di Pavia. Nato in Oriente, presbitero della Chiesa milanese, quando viene eletto vescovo di Pavia, si impegna per la conversione dei Longobardi, ancora pagani o ariani. Ha inoltre ricomposto lo scisma di Aquileia, detto “dei tre capitoli”, che grazie a lui finisce nel Concilio di Pavia del 698. Si narra che allo scoppio della peste a Pavia, riuscì ad ottenere da Roma una reliquia del martire San Sebastiano, al quale consacrò un altare nella chiesa di S. Pietro in Vincoli: subito l’epidemia cessò. In Strada Nuova, al civico 56, angolo con via Bernardino Gatti, se alzate gli occhi potete notare sulla facciata di un palazzo l’”angelo della peste”, scultura in ricordo di quel miracolo.
(Raffaella Costa)