La costruzione del cimitero di Pavia risale alla fine del XVIII secolo, quando il comune decise di realizzare un nuovo camposanto nel quartiere di San Giovannino, allora circondato da vigneti. Il 7 novembre 1798, il cimitero fu inaugurato con una messa solenne celebrata dal prevosto locale, alla presenza di una grande folla.
Inizialmente, il cimitero consisteva in un semplice muro e un cancello in ferro battuto, ma non venne subito utilizzato pienamente poiché molti preferivano seppellire i defunti in luoghi più vicini al centro o presso chiese di proprietà. Per quasi un secolo, rimase un campo incolto con sepolture disordinate. Dopo l’unità d’Italia, iniziarono i lavori di miglioramento, affidati prima a Vincenzo Monti e poi ad Angelo Savoldi. I lavori, avviati nel 1879, terminarono nel 1912 e portarono alla trasformazione del cimitero nel suo aspetto attuale, con un pantheon dedicato ai cittadini illustri di Pavia e lapidi in maiolica del primo Ottocento ancora visibili oggi.