Il Museo di Storia Naturale dell’Università di Pavia, oggi noto come Kosmos, vanta una storia ricca e affascinante che affonda le sue radici nel XVIII secolo. La sua fondazione risale al 7 febbraio 1771, data in cui giunsero a Pavia da Vienna sette casse contenenti minerali e altri reperti naturalistici, inviati per volontà dell’imperatrice Maria Teresa d’Austria. Questi materiali costituirono il nucleo originario del museo, istituito nell’ambito della riforma asburgica dell’Ateneo pavese.
La riforma dell’Università di Pavia, avviata da Maria Teresa nel 1771 e proseguita nel 1773, mirava a promuovere un approccio sperimentale nelle attività didattiche, con particolare attenzione alle scienze naturali. In questo contesto, fu chiamato a Pavia il naturalista Lazzaro Spallanzani, già noto per la confutazione della teoria della generazione spontanea. Per supportare le sue attività didattiche e di ricerca, l’imperatrice fece spedire da Vienna le sette casse di reperti naturalistici, creando così una “raccolta, ossia museo di naturali al fine di dimostrare colla loro spiegazione le varie vie che tiene la Natura nel suo operare”. Spallanzani ottenne inoltre generosi finanziamenti dal governo asburgico per l’acquisizione di nuovi pezzi e intraprese viaggi alla ricerca di reperti da acquistare o scambiare con altri collezionisti.
Nel corso dei secoli, il museo ha ampliato le sue collezioni grazie a donazioni, acquisti e scambi, diventando uno dei principali centri di ricerca scientifica in Europa. Nel 2019, il museo è stato rinnovato e riaperto al pubblico con il nome di Kosmos, offrendo un percorso espositivo moderno e interattivo che guida i visitatori attraverso 11 sale ricche di reperti, postazioni interattive, video e giochi. Situato presso Palazzo Botta Adorno, considerato la più elegante dimora patrizia di Pavia, Kosmos rappresenta oggi un punto di riferimento per la divulgazione scientifica e la valorizzazione del patrimonio naturalistico.