Con una interrogazione dell’onorevole Giovanni Trevisani il 21 marzo 1880 in Parlamento si discute se il Governo intenda accertarsi sull’esistenza delle ceneri di Cristoforo Colombo nella cattedrale di Santo Domingo (qui trasferite da Siviglia nella prima metà del ‘500) e se ritenga di far venire in Italia le preziose reliquie. Il Governo si impegna. Quella cassa rinvenuta durante lavori nella cattedrale con la scritta “Cristobal Colon” non può che contenere i resti dello scopritore delle Americhe. Da Santo Domingo alcune ossa partono per Genova, altre destinazione Pavia. Mai nessuno avrebbe immaginato che cinque mesi dopo le ceneri del famoso navigatore sarebbero state trasferite, dove ancora rimangono, nella Biblioteca dell’Università di Pavia. (nella foto da cristoforocolombo.com, la teca con una parte delle ceneri di Colombo). La città sarebbe stata scelta perché Cristoforo Colombo fu studente dell’ateneo pavese. La piccola urna, a forma piramidale, venne consegnata, dopo un viaggio di 28 giorni, nelle mani del Rettore durante una semplice cerimonia. Ancora oggi la Biblioteca Universitaria gelosamente la conserva chiusa in una cassaforte tra i preziosi libri e manoscritti.
(Raffaella Costa)