Il 13 dicembre ricorre l’anniversario della scomparsa di Luigi Tosi (Busto Arsizio, 6 luglio 1763 – Pavia, 13 dicembre 1845), una figura centrale nella storia religiosa e culturale del XIX secolo. Vescovo di Pavia dal 1823 fino alla morte, Tosi è ricordato per la sua profonda cultura, il suo impegno pastorale e la sua vicinanza ad alcune delle personalità più illustri del suo tempo.
Nato in una nobile famiglia di Busto Arsizio, fu educato dai Chierici Regolari di Somasca a Lugano e proseguì gli studi teologici e filosofici nei seminari di Pavia e Milano. Ordinato sacerdote, iniziò il suo ministero a Milano come parroco e canonico del capitolo di Sant’Ambrogio. La sua carriera ecclesiastica fu accompagnata da un’intensa attività culturale: era membro onorario dell’Istituto Lombardo di Scienze, Lettere ed Arti e intrattenne rapporti con importanti intellettuali del periodo.
Uno dei legami più significativi della sua vita fu quello con Alessandro Manzoni, di cui fu amico e padre spirituale. Tosi ebbe un ruolo fondamentale nell’evoluzione spirituale dello scrittore, al punto da ispirare le Osservazioni sulla morale cattolica, opera commissionata proprio dal vescovo.
Nonostante la sua inclinazione verso il giansenismo, nel 1823 fu nominato vescovo di Pavia, un ruolo che ricoprì con dedizione fino alla fine della sua vita. Durante il suo episcopato si impegnò a diffondere la fede cattolica e a rafforzare la comunità cristiana locale, lasciando un’impronta indelebile nella diocesi pavese.