Tra il 18 e il 20 settembre 1944, i partigiani garibaldini della Val Staffora attaccarono e conquistarono Varzi, liberando la città dall’occupazione nazifascista.
L’attacco fu scatenato dalla mossa improvvida del capitano Terrabrami, a capo del distaccamento della Repubblica Sociale Italiana, che lasciò il capoluogo dell’alta Valle Staffora per soccorrere il presidio di Ponte Nizza.
I partigiani, guidati da uomini come Domenico Mezzadra e Angelo Ansaldi, furono supportati da un gruppo di soldati cecoslovacchi che avevano disertato dall’esercito tedesco. I combattimenti furono molto violenti e durarono tre giorni. Alla fine, i partigiani ottennero la vittoria e il 22 settembre Terrabrami e i suoi si arresero.
Con la conquista di Varzi, i partigiani crearono una “Zona libera” che si estendeva fino a Brallo, Romagnese e Zavattarello.
In questa zona, i partigiani si impegnarono a garantire la sicurezza dei cittadini, a provvedere ai bisogni primari della popolazione e a dare vita a un esperimento di governo democratico.