La ferrovia Voghera-Varzi rappresenta un capitolo significativo nella storia dei trasporti e dello sviluppo territoriale dell’Oltrepò Pavese. Nata con l’obiettivo di valorizzare il territorio e le celebri terme di Salice, la sua vicenda attraversa decenni di trasformazioni e scelte strategiche che l’hanno portata, infine, a rinascere come una moderna Greenway.
L’idea di un collegamento ferroviario tra Voghera e Varzi si concretizzò nel 1909, quando la Società Anonima Alta Italia ottenne la concessione per una linea a vapore. Tuttavia, la società si rivelò incapace di rispettare gli obblighi, e la concessione fu revocata nel 1915. Nel 1924, le popolazioni locali, sostenute dalla neonata Società Anonima per la Ferrovia Voghera-Varzi (FVV), ripresero il progetto. Dopo aver ottenuto una nuova concessione con Regio Decreto del 31 dicembre 1925, i lavori iniziarono l’anno successivo e culminarono con l’inaugurazione il 25 dicembre 1931. La linea diventò presto fondamentale per il trasporto di persone e merci.
Gli anni della Seconda Guerra Mondiale segnarono un momento critico: la linea subì gravi danni, tra cui la distruzione di un’importante elettromotrice. Dopo la guerra, pur riattivata, non fu oggetto degli interventi di rinnovamento previsti. Il 9 dicembre 1965, un decreto ministeriale ne decretò la soppressione nell’ambito della politica dei “rami secchi”. Il servizio cessò ufficialmente il 1° agosto 1966, sostituito da autobus.
Nel 1969 iniziò lo smantellamento del tratto Godiasco-Varzi, mentre il tratto Voghera-Godiasco rimase attivo fino agli anni ’90 per servire un deposito carburanti militare. Anche questa tratta, però, fu abbandonata e demolita. Nonostante la chiusura della ferrovia, il suo percorso rettilineo e pianeggiante si prestava a una nuova vita. Negli anni successivi, fu trasformato in una Greenway, destinata a ciclisti e pedoni. Inaugurato nel 2014 il tratto Voghera-Codevilla, il percorso è stato successivamente esteso fino a Salice Terme e Varzi.