Il 27 ottobre 1962 a Bascapè, in provincia di Pavia, precipita un bimotore DC-6B, appartenente alla compagnia aerea italiana Alitalia. Era partito da Catania alle 16:30 e stava sorvolando la Pianura Padana in direzione di Linate con a bordo tre persone: Enrico Mattei, presidente dell’Ente Nazionale Idrocarburi (ENI), il pilota Irnerio Bertuzzi e il giornalista americano William Mc Hale.
L’aereo si schianta su un campo di grano a Bascapè alle 17:25, provocando la morte di tutti e tre gli occupanti. Le indagini preliminari dicono che l’incidente è stato causato da un guasto al motore destro, ma le successive perizie tecniche evidenziano la presenza di tracce di esplosivo sul relitto.
La magistratura italiana apre un’inchiesta per omicidio, che si conclude nel 1970 con l’archiviazione del caso per insufficienza di prove. Tuttavia, la morte di Mattei è ancora oggi un mistero e le ipotesi sull’accaduto sono molteplici.
Secondo la versione ufficiale, l’aereo è precipitato a causa di un guasto tecnico, ma questa ipotesi è stata contestata da diversi esperti. Tra le possibili cause dell’incidente si ipotizza un sabotaggio, un attentato o un errore umano del pilota.
L’ipotesi del sabotaggio è sostenuta da diversi elementi, tra cui la presenza di tracce di esplosivo sul relitto e il fatto che Mattei era un uomo scomodo per molti interessi, tra cui quelli delle compagnie petrolifere internazionali.
A distanza di oltre 60 anni, la morte di Enrico Mattei è ancora avvolta nel mistero.