L’Almo Collegio Borromeo il 18 maggio 1952 vive una giornata importante per la presenza di un ospite illustre: Giuseppe Ungaretti. L’iniziativa è del rettore Cesare Angelini che per riuscire a portare in città il celebre scrittore dovrà fare diversi tentativi per i molti impegni del letterato. Come si deduce da un carteggio tra i due. Ecco cosa scrive il Rettore: “Caro Ungaretti, va bene, dopo Pasqua. Qui ci sono giovani che sanno aspettare: sono quelli che sanno ammalarsi di Ungaretti. Pavia è città tranquilla, e ha bei monumenti: la Basilica di San Michele dove s’incoronavano i re, quand’era capitale. San Pietro in Ciel d’oro che fu cara al Petrarca. E la Certosa. Parlerò dell’Infinito del Leopardi. Potrò poi leggere una o due mie poesie, con qualche parola di commento”.
(Raffaella Costa)