Nella guerra per la successione del ducato di Milano, guidato da Ludovico il Moro, il 7 aprile 1500 Pavia viene invasa dalle truppe francesi di Luigi XII. È una rivalsa, piena di rancore, pensata per punire la città dell’insurrezione fatta nel febbraio di quell’anno dai pavesi fedeli allo Sforza. Pavia viene orrendamente saccheggiata, umiliata e obbligata a consegnare un contributo di 50.000 scudi d’oro. È in questa occasione che il Castello Visconteo viene derubato della famosa libreria che era stata composta dal Petrarca, mentre si trovava alla corte di Galeazzo Visconti, ai tempi considerata una delle migliori d’Europa. Una collezione di centinaia di codici manoscritti che passò in parte ad arricchire la biblioteca di Blois in Francia. Il nucleo maggiore è poi confluito alla Bibliothèque Nationale di Parigi ed è ancora oggi identificabile, altri manoscritti sono sparsi tra San Pietroburgo, Vienna, Copenaghen, Firenze e Napoli. Nella biblioteca universitaria di Pavia è conservato un codice quattrocentesco nel quale sono trascritti I Trionfi di Francesco Petrarca.
(Raffaella Costa)