Francesco Petrarca e l’ingresso nell’”anno terribile”. È il 20 luglio 1366, Francesco Petrarca si trova a Pavia ed è il giorno del suo 63mo compleanno. Prende carta e penna, e scrive a Giovanni Boccaccio vergando una serie di riflessioni sull’età che avanza e l’invecchiamento. I giovani, spiega Petrarca, tendono a mentire sull’età per sembrare più maturi, mentre gli anziani cercano di sembrano più giovani per mantenere l’autorità e il rispetto. La vera saggezza, invece, sta nel saper accettare l’età che avanza. Ma cosa lo spinge a scrivere quasi un trattatello sulla vita quando i capelli si fanno i bianchi? Semplicemente una credenza popolare dell’epoca, che riteneva il 63mo anno di vita pericoloso e portatore di sventure. Crederci, non crederci? Non si sa mai. Tant’è che Petrarca conclude la lettera con un addio e un augurio di ricordarsi di lui, sia che sia ancora in vita alla fine dell’anno, sia che abbia incontrato la vita. Per la cronaca, Francesco Petrarca morirà a 69 anni.
Francesco Petrarca compie 63 anni a Pavia: scrive una lettera a Boccaccio per paura di morire a quell’età ritenuta letale
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