CAROLINA INVERNIZIO, POPOLARE SCRITTRICE ITALIANA DI FINE 800 INIZIO 900, PA, RITRATTO, AUTRICE, LETTERATURA, CAPPELLO, MANTELLA, PELLICCIA, B/N, 03-00012039
Nasce a Voghera il 28 marzo 1851 la scrittrice Carolina Invernizio (anche se lei era solita sostenere di essere nata nel 1858) ritenuta la “madrina del thriller italiano”. Il padre era un funzionario del Regno di Sardegna e, quando Carolina aveva 14 anni, la famiglia si trasferì a Firenze diventata capitale del Regno. Il suo primo racconto lo pubblicò sul giornale dell’istituto magistrale che stava frequentando e rischiò l’espulsione. Nel 1877 pubblicò il suo primo romanzo “Rina o l’angelo delle Alpi” per l’editore Salani, iniziando una collaborazione che durerà per tutta la sua vita in cui trovarono spazio ben 123 libri. Nel 1881 sposa il tenente dei bersaglieri Marcello Quinterno. Con lui, una volta tornato dalla guerra d’Abissinia, e con la figlia nel frattempo nata si trasferirà prima a Torino e poi a Cuneo, dove diventerà celebre il suo salotto letterario. I suoi libri le consentirono di guadagnare una grande fama anche al di là dei confini nazionali. Di lettori ne ebbe tantissimi, di critici favorevoli quasi nessuno. Gramsci la definì «l’onesta gallina della letteratura italiana», qualcuno l’apostrofò definendola «la Carolina di servizio» e c’è chi le attribuisce il titolo, diventato in seguito celebre, che fa di lei la prima «casalinga di Voghera». Da parte sua Carolina Invernizio si limitò a rispondere: «Io ho dei critici una allegra vendetta. Ché le mie appassionate lettrici e amiche sono appunto le loro mogli, le loro sorelle».
(Bruno Gandini)