Incoronato re d’Italia a Pavia nell’anno 1002, Arduino, marchese d’Ivrea, fu una figura carismatica e popolare, considerato uno degli esponenti più importanti nella storia d’Italia. Viene spesso ricordato come un precursore della lotta per l’unificazione nazionale italiana, grazie al suo spirito indipendente e alla sua ribellione contro i poteri dominanti.
Arduino si schierò al fianco della piccola nobiltà rurale e cittadina, opponendosi con determinazione al potere dei vescovi e dei grandi feudatari. Nel 997, sconfisse e uccise il vescovo di Vercelli, Pietro, che era un alleato di Berengario II, re d’Italia. Questo atto gli valse l’ostilità della Chiesa, e papa Silvestro II lo scomunicò per l’omicidio.
Nonostante la scomunica, nel 1002 Arduino riuscì a ottenere l’incoronazione come re d’Italia nella Basilica di San Michele a Pavia. In questa cerimonia solenne, ricevette la leggendaria Corona Ferrea, la stessa che si dice fosse stata indossata da Carlo Magno e che oggi è conservata nel Duomo di Monza. Anche se il suo regno fu breve, rappresentò un momento di notevole importanza nella storia italiana, simbolizzando la resistenza contro le ingerenze esterne e l’autorità imperiale.
Arduino fu infine deposto nel 1014 dall’imperatore del Sacro Romano Impero, Enrico II, e morì l’anno successivo, il 29 ottobre 1015, all’età di 60 anni.