Il 20 marzo 1800 Alessandro Volta, proiettando il mondo nella modernità, comunica con una lunga lettera alla Royal Society di Londra l’invenzione della pila. Fisico e chimico, ventidue anni prima lo scienziato era arrivato a Pavia quale titolare della cattedra di Fisica Sperimentale. All’Università di Pavia lavorerà per circa quarant’anni, venendo eletto Rettore nel 1785. Le sue lezioni, aperte al pubblico, erano talmente affollate e seguite che l’imperatore Giuseppe II dovette ordinare la costruzione di una nuova aula (oggi aula Volta) realizzata da Leopoldo Pollack sullo schema del palladiano Teatro Olimpico di Vicenza. Presso il Museo per la Storia dell’Università di Pavia si possono ammirare oltre ad arredi originali utilizzati dall’inventore, gli strumenti che ideò o acquistò dai migliori costruttori dell’epoca in Europa. La sua ultima abitazione a Pavia è nell’odierna via omonima, tra il collegio Ghislieri e il palazzo centrale dell’Università.