Il 3 marzo 1768 nasce a Firenze Vincenzo Brunacci, figura di spicco nel panorama matematico italiano e rettore dell’Università di Pavia. Allievo di Lagrange, si distinse per il suo contributo alla matematica e per l’attività accademica che lo portò a ricoprire ruoli di rilievo nella pubblica amministrazione.
Brunacci studiò presso l’Università di Pisa, dove approfondì medicina, astronomia e matematica sotto la guida di Pietro Paoli, conseguendo la laurea in Medicina nel 1788. Nello stesso anno ottenne la cattedra di Fisica come professore straordinario. Poco dopo, intorno al 1790, divenne professore di Matematica e Nautica presso l’Istituto della Marina di Livorno, avviando così la sua carriera di insegnamento matematico.
L’arrivo di Napoleone in Italia nel 1796 segnò una svolta nella sua carriera. Brunacci aderì al nuovo ordine instaurato dai francesi, ma in seguito alla reazione austriaca fu costretto a rifugiarsi in Francia tra il 1799 e il 1800, insieme a numerosi altri scienziati legati alla causa repubblicana. Tornato in Italia, riprese la cattedra di Pietro Paoli a Pisa prima di trasferirsi all’Università di Pavia nel 1801, diventandone rettore.
Nel 1803 entrò a far parte dell’Istituto Nazionale Italiano, istituzione modellata sull’Académie des Sciences di Parigi, e nel 1806 della “Società italiana delle Scienze”, vincendo il premio dell’istituzione nel 1818. Tra i suoi allievi si annoverano nomi illustri come Antonio Bordoni, Giovanni Taddeo Farini e Ottaviano Fabrizio Mossotti.
Parallelamente all’attività accademica, Brunacci collaborò con l’amministrazione pubblica: nel 1805 partecipò alla Commissione per il progetto del Naviglio Pavese e l’anno seguente fu nominato “Ispettore di Acque e Strade”. Nel 1809 contribuì ai lavori della “Commissione per il nuovo sistema di misure e pesi”, e dal 1811 fu ispettore generale della Pubblica Istruzione per il Regno d’Italia. Nel 1806 ricevette il titolo di Cavaliere della Corona Ferrea.
La sua produzione scientifica comprende opere fondamentali per l’insegnamento della matematica e per lo sviluppo delle scienze applicate, tra cui:
- Opuscolo analitico (1792),
- Calcolo integrale delle equazioni lineari (1798),
- Corso di matematica sublime in quattro volumi (1804-1807),
- Elementi di algebra e di geometria, testo in due volumi (1809),
- Trattato dell’ariete idraulico (1810, seconda edizione 1813),
- Quale tra le pratiche usate in Italia per la dispensa delle acque è la più convenevole… (1814),
- Trattato di navigazione, vol. 2 (1817).
Vincenzo Brunacci si spense a Pavia il 16 giugno 1818, lasciando un’importante eredità nel campo della matematica e dell’insegnamento accademico.