Conosciuta affettuosamente come la “chiesa dei frati”, la Chiesa della Sacra Famiglia è un simbolo di fede e storia a Vigevano, strettamente legata alla presenza dei Frati Francescani Cappuccini. Questo luogo di culto rappresenta il terzo capitolo nella storia dei conventi costruiti dai Cappuccini in città. La storia dei Cappuccini a Vigevano inizia, infatti, con il primo convento edificato presso la chiesa di N.S. di Loreto, utilizzato fino al 1612. Successivamente, i frati si spostarono presso la chiesa di S. Maria del Crocifisso, dove rimasero fino al 1805, anno in cui il convento fu soppresso in seguito a provvedimenti governativi.
Dopo quasi un secolo di assenza, l’occasione per il ritorno dei Cappuccini si presentò con la messa in vendita della villa Mondello, situata sul corso Genova. Il 28 marzo 1895, i frati acquistarono la proprietà dall’avvocato Giuseppe Garberini per 28.262 lire. Solo pochi mesi dopo, il 2 luglio dello stesso anno, presero possesso dei locali e avviarono i lavori per costruire una nuova chiesa, un seminario e un piccolo convento.
I lavori per la Chiesa della Sacra Famiglia durarono oltre tre decenni, fino al completamento nel 1928. Tuttavia, il 13 gennaio 1941, un violento incendio devastò l’altare maggiore, il tabernacolo e parte del coro, segnando una delle pagine più dolorose nella storia della chiesa.
La ricostruzione fu affidata a Padre Guardiano Innocenzo Roncalli, che progettò il nuovo altare, mentre le decorazioni furono realizzate dall’artista Luigi Brusatori. Le pitture nella zona d’ingresso sono invece opera del pittore vigevanese Francesco Mazzucchi.