Era un freddo dicembre del 1969 quando a Belgioioso, un piccolo centro animato da un forte spirito comunitario, si gettarono le basi di un progetto destinato a diventare fondamentale per il territorio: la Pubblica Assistenza Croce Azzurra Belgioioso. A volerla fortemente furono due figure chiave della comunità: il Cavaliere Dottor Francesco Baccheroni e Monsignor Battista Clerici, parroco del paese.
Il 19 dicembre 1969 fu il giorno ufficiale della nascita della Croce Azzurra, suggellata con la redazione dell’atto notarile a cura di Gian Maria Grisi. Ma quella data fu solo l’inizio: un’onda di generosità travolse Belgioioso. Novanta volontari, mossi da un forte senso civico e desiderio di aiutare il prossimo, offrirono subito il loro tempo per far decollare il progetto. La prima sede fu un gesto altrettanto solidale: l’ospedale Dozzio mise a disposizione due locali in via Cavallotti. E come ogni sogno che si avvera, non poteva mancare un simbolo concreto: con una raccolta fondi tra i cittadini venne acquistata la prima ambulanza, un’autolettiga Alfa Romeo.
Il 10 marzo 1970 fu il giorno che segnò l’inizio dell’attività operativa. La Croce Azzurra partì ufficialmente con i servizi di trasporto ammalati, rispondendo a un bisogno tanto urgente quanto sentito. A fine anno, i servizi effettuati furono 370, un risultato straordinario per quei tempi e un segno evidente della fiducia crescente nella nuova realtà.
Ma il cammino della Croce Azzurra era solo agli inizi. La crescente richiesta di interventi rese necessario l’acquisto di nuovi mezzi: dapprima una Fiat di seconda mano e, verso la fine dell’anno, una robusta Volkswagen 1800.
Quella che nacque come una risposta a un bisogno si trasformò rapidamente in un pilastro della comunità.
Oggi, ricordare quei primi anni significa celebrare un’idea che ha saputo crescere, evolversi e resistere nel tempo, diventando un’eredità preziosa per le generazioni future.