Nel pavese, terra di vini e tradizioni, nasce una chicca letteraria firmata da Carlo Aguzzi, sommelier e narratore appassionato: “Conversazioni a tavola” (Publicenter, Stradella). Questo volumetto non ha pretese accademiche o di storicizzare l’enogastronomia, ma si propone come un racconto leggero e curioso, capace di intrattenere il lettore con storie, modi di dire e leggende legate al cibo e al vino.
Aguzzi, con uno stile brillante e accessibile, invita a guardare oltre la ricetta o l’etichetta del vino, concentrandosi sulla loro provenienza, sull’origine o sulla presunta tale di quei dettagli che rendono ogni piatto o bicchiere unico. Il risultato è un viaggio tra sapori e racconti che fanno sorridere, riflettere e, soprattutto, stimolano la voglia di condividere la tavola e la conversazione.
Non si tratta di un manuale tecnico o di un ricettario, ma di un compagno di viaggio che celebra il piacere dello stare a tavola. Attraverso storielle divertenti e modi di dire, Aguzzi esplora il lato umano e narrativo della cucina, ricordandoci che ogni piatto è anche un racconto, un’eredità culturale che unisce le persone.
“Conversazioni a tavola” è pensato per gli appassionati di cibo e vino, ma anche per chi ama ascoltare storie che sanno di cultura e tradizione. È un libro che si presta a essere sfogliato con leggerezza, magari proprio mentre si sorseggia un buon calice o si aspetta che il risotto sia pronto.
Carlo Aguzzi, con il suo stile schietto e ironico, regala un’opera che non pretende di insegnare, ma che riesce a intrattenere e a far riflettere, unendo cultura e divertimento in un brindisi ideale. Un libro che, come un buon vino, è destinato a migliorare quando condiviso.