A pochi chilometri da Vigevano, immersa nella campagna lombarda, sorge la Villa Sforzesca, un gioiello architettonico e agricolo del Rinascimento. Edificata nel 1486 per volere di Ludovico Maria Sforza, detto il Moro, rappresenta un unicum tra gli insediamenti rurali del XV secolo, legato indissolubilmente al casato degli Sforza.
Il 3 dicembre 1498, con un gesto carico di simbolismo e devozione, Ludovico destinò i beni della Sforzesca ai Padri Domenicani della Chiesa di Santa Maria delle Grazie di Milano. Questo atto, redatto a poco meno di due anni dalla tragica morte della moglie Beatrice d’Este, scomparsa a soli 23 anni nel dare alla luce un figlio, aveva un obiettivo chiaro: garantire preghiere e suffragi perpetui in memoria della consorte.
La Sforzesca, con i suoi colombaroni e le mura che un tempo proteggevano stalle e depositi, attraversò i secoli come testimone delle vicende storiche e familiari. Requisita nel 1796 durante l’occupazione napoleonica, divenne proprietà privata fino a essere acquistata dal Comune di Vigevano.