Secondo le cronache, il corpo di Sant’Agostino fece tappa per una notte a Casei Gerola, nell’antico tempio pagano di Cerere, ormai trasformato in chiesa cristiana dedicata alla Vergine. Gli storici raccontano che durante quella notte si verificarono eventi prodigiosi, tanto che il luogo divenne oggetto di venerazione. Lo storico mons. Clelio Goggi riporta dettagli straordinari di questa traslazione voluta da Re Liutprando, che, arrivato a Savignone per accogliere le sacre reliquie, si prostrò a capo scoperto per onorare il santo.
Dopo aver fatto voto di donare il territorio di Savignone alla chiesa di San Pietro in Pavia, Re Liutprando si preparò a proseguire verso Pavia. Durante il tragitto, il sacro corteo passò da Tortona e raggiunse Casei, dove le cronache riportano che il santo operò miracoli. Fu edificata una chiesa in onore di Sant’Agostino, legata al Monastero di San Pietro, come ricordato da Pietro Oldrado, arcivescovo di Milano, in una lettera a Carlo Magno.
La data del 14 novembre riveste un significato speciale, poiché è il giorno in cui la Chiesa ha ufficialmente ricordato questo evento miracoloso, come attestato nella bolla Summi Dei di Benedetto XIII e nel breve papale di Leone XIII, che proprio il 14 novembre 1900 sancì le celebrazioni in onore del santo. La chiesa di Casei Gerola è da allora riconosciuta con il titolo popolare di “Madonna di Sant’Agostino,” testimonianza del legame storico e spirituale con questo grande avvenimento.