La cessione della Lomellina a Eugenio di Savoia nel 1707 segna un momento cruciale nella storia di questa regione e degli equilibri politici del Nord Italia. Tale passaggio avvenne in seguito al Trattato di Torino stipulato l’8 novembre 1703 tra Vittorio Amedeo II di Savoia, Duca di Savoia, e Leopoldo I d’Asburgo, imperatore d’Austria. Con questo accordo, Leopoldo cercava di garantire un’alleanza strategica con i Savoia contro la Francia nell’ambito della Guerra di Successione Spagnola (1701-1714), un conflitto che vedeva contrapposti i principali stati europei per la successione al trono di Spagna.
A partire dal trattato, si stabilì che in caso di successo contro le forze francesi, Vittorio Amedeo II avrebbe ricevuto la contea del Monferrato e il controllo di diverse piazzeforti lombarde, tra cui Casale. Inoltre, una volta scacciati i francesi, la Lomellina, insieme alle terre, ai castelli, ai borghi e ai diritti associati, sarebbe stata consegnata a Eugenio di Savoia, uno dei più grandi generali del tempo e fedele alleato dell’Austria. Eugenio, che era stato il principale artefice delle vittorie imperiali nella guerra contro la Francia, ricevette questa ricca concessione come segno di gratitudine e ricompensa per i suoi servigi. L’imperatore Giuseppe I, che succedette a Leopoldo, concretizzò l’accordo nel 1707, cedendo ufficialmente la regione.
La Lomellina era una terra strategica e ricca, dotata di fortificazioni e castelli, che ne avevano fatto un territorio conteso per secoli. Grazie alla sua posizione tra il Piemonte e il Milanese, rappresentava un territorio cuscinetto fondamentale per la difesa e il controllo dei commerci. Inoltre, la Lomellina includeva anche il diritto di regalia, che garantiva il controllo su diverse attività e tasse della zona, rendendola una risorsa economica importante.
L’assegnazione a Eugenio di Savoia rappresentò quindi non solo un premio, ma un riconoscimento delle sue abilità strategiche e della sua lealtà agli Asburgo. L’effetto politico fu duplice: da una parte rafforzava i Savoia, che ora potevano contare su un vicino alleato nel contesto della dominazione austriaca in Italia; dall’altra, consolidava il potere imperiale sugli stati italiani, cercando di bilanciare l’influenza francese.