Giovanni Ballestra, capitano dell’Aeronautica Militare italiana, nacque a Imperia il 20 aprile 1949. Pilota di caccia altamente qualificato, accumulò quasi 1.800 ore di volo durante la sua carriera, distinguendosi per le sue capacità tecniche.
La mattina del 18 gennaio 1979, decollò per una missione di sorveglianza territoriale di routine a bordo del suo F-104. Sorvolando i cieli di Pavia, tuttavia, Ballestra comunicò improvvisamente alla base di avvertire un malore. Nonostante la gravità della situazione, riuscì a mantenere il controllo del velivolo e, con grande prontezza, lo dirottò lontano dal centro abitato.
Il caccia iniziò a perdere quota rapidamente, dirigendosi pericolosamente verso il comune di Castelletto di Branduzzo, una zona ad alta densità abitativa. Consapevole del rischio imminente per i civili sottostanti, Ballestra si trovò di fronte a una decisione drammatica. In quelle condizioni, lanciarsi con il paracadute avrebbe quasi certamente portato il velivolo a schiantarsi sulle case del paese. Con straordinario coraggio, decise di non abbandonare l’aereo, scegliendo di pilotarlo fino a un campo vicino al castello di Branduzzo, dove perse tragicamente la vita nello schianto.
Il sacrificio di Giovanni Ballestra salvò innumerevoli vite quel giorno. Gli abitanti di Castelletto di Branduzzo, profondamente riconoscenti, vollero rendere omaggio al suo eroismo. Sul luogo dell’incidente, eressero un monumento utilizzando alcune parti dell’aereo, a eterna memoria del suo gesto coraggioso e altruista.