Nato il 5 agosto 1911 a Broni, Paolo Baffi fu una delle figure più influenti e rispettate nel panorama politico italiano e internazionale del XX secolo. Laureatosi in Economia e Commercio all’Università Bocconi nel 1932, intraprese una carriera accademica, lavorando come assistente di Giorgio Mortara presso la cattedra di statistica. Nel 1936 entrò a far parte della Banca d’Italia dove contribuì a importanti analisi economiche e partecipò a progetti di ricerca fondamentali per la comprensione del sistema finanziario e monetario italiano.
Dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, nel 1945, Baffi venne nominato direttore del servizio Studi della Banca d’Italia, incarico che ricoprì fino al 1956. Durante questi anni giocò un ruolo chiave nel guidare la Banca verso una migliore comprensione delle dinamiche economiche del Paese e delle sfide globali.
Nell’agosto del 1960 fu nominato Direttore Generale della Banca d’Italia, ruolo che ricoprì con grande dedizione e abilità per quindici anni, fino a diventare Governatore della Banca d’Italia nel luglio 1975. In questa veste affrontò numerose sfide, tra cui il controllo dell’inflazione e la promozione della stabilità finanziaria del Paese.
Oltre al suo impegno nella sfera finanziaria Paolo Baffi era anche un apprezzato accademico e un socio nazionale dell’Accademia dei Lincei, prestigiosa istituzione scientifica italiana dalla quale ricevette un riconoscimento del suo contributo all’avanzamento della conoscenza economica.
La sua scomparsa nel 1989 rappresentò una perdita per il mondo accademico, finanziario e politico.