Il 14 agosto 1988 la famiglia di Cesare Casella, vittima di uno dei più lunghi sequestri di persona a scopo di estorsione nella storia d’Italia, paga un riscatto di un miliardo di lire nella speranza di ottenere la sua liberazione. Ma il giovane non viene rilasciato. Cesare era stato rapito il 18 gennaio a Pavia, quando aveva poco più di 18 anni, e portato in una zona montuosa delll’Aspromonte, in Calabria, dove sarà tenuto prigioniero per oltre due anni.
Il sequestro suscitò grande attenzione da parte dei media e dell’opinione pubblica, ma l’apice dell’interesse mediatico si raggiunse solo al momento della sua liberazione, avvenuta il 30 gennaio 1990. Cesare, divenuto ormai un simbolo, verrà seguito con grande interesse da giornali e televisioni, ricevendo decine di lettere ogni giorno. Con l’aiuto di un giornalista, raccontò la sua drammatica esperienza in un libro: “743 giorni lontano da casa”.