Vito Pallavicini, tra i più famosi e prolifici parolieri italiani, nasce a Vigevano il 22 aprile 1924. Ingegnere, chimico e giornalista. Mette a segno successi del calibro di Le mille blu (Mina), Amore scusami (John Foster), Io che non vivo senza te, canzone che sarà incisa anche da Elvis Presley. Insieme a Paolo Conte e Pallavicini, una sera d’estate compone quella che diventerà non una semplice canzone, ma un pezzo di storia della musica leggera italiana: Azzurro, cantata da Adriano Celentano. Pallavicini alterna il suo lavoro nella redazione di un giornale locale, a quello di paroliere e talent scout. Sua la scoperta di Paolo Conte e Toto Cotugno che in un’intervista dirà “devo il mio successo a due persone in particolare: Vito Pallavicini e Mike Bongiorno”. Il paroliere vigevanese nella sua lunga carriera scrive oltre 3000 canzoni. Come non ricordare, Insieme a te non ci sto più (Caterina Caselli), Deborah (Fausto Leali), Svalutation (Adriano Celentano). Nel 1965 e 1966 al Festival di Sanremo Pallavicini è in finale con sette canzoni su dodici. Un record. Il suo ultimo importante successo è al Festival di Sanremo del 1987, quando Al Bano e Romina Power si piazzano al terzo posto con “Nostalgia canaglia”.