All’inizio del XVII secolo, l’Europa era in preda a conflitti politici tra le diverse potenze. La Spagna, all’apice del suo potere, dominava gran parte dell’Italia, compresa Pavia. Ma la Francia ambiva a rafforzare la sua posizione e ad espandere i suoi territori. Queste le premesse che hanno portato all’assedio di Pavia, iniziato il 24 luglio 1600 quando un esercito francese di circa 20.000 uomini, guidato dal principe Tommaso di Savoia e assistito dal duca di Modena, si diresse verso Pavia con l’obiettivo di catturare la città e allontanare gli spagnoli. L’assedio si concluse dopo due mesi a sfavore dei francesi e con pesanti perdite umane. Testimonianze dell’assedio sono due edicole votive. Una si trova in corso Garibaldi, rappresenta una Madonna in trono con una palla di cannone ai suoi piedi. L’altra è in via Lanfranco e mostra un’immagine della Vergine colpita da una palla di cannone sparata dai francesi.
Nella foto una delle edicole votive di Pavia che ricordano l’assedio