Virginio Rognoni è nominato Ministro dell’Interno dopo le dimissioni di Francesco Cossiga a seguito dell’assassinio di Aldo Moro. Ricopre questa carica dal 1978 al 13 luglio 1983, affrontando gli anni difficili della lotta armata e del terrorismo, i cosiddetti anni di piombo. Quando assume l’incarico l’Italia contava più di 200 organizzazioni terroristiche attive, con un numero record nel 1979 di 659 attentati. Sua l’iniziativa di creare un gruppo dedicato alla lotta contro il terrorismo, affidandone la guida al generale Carlo Alberto dalla Chiesa. In breve tempo il gruppo scopre il nascondiglio dei brigatisti rossi in via Monte Nevoso a Milano e dopo una lunga perquisizioni durata 5 giorni sarà trovato il Memoriale Moro.
Il politico pavese è stato promotore, insieme a Pio La Torre, della “legge Rognoni -La Torre” che ha introdotto nel Codice penale il reato di associazione per delinquere di stampo mafioso. La legge è stata approvata dal Parlamento dieci giorni l’assassinio di Dalla Chiesa, che viene ucciso insieme alla moglie cento giorni dopo la sua nomina.