Bersagliere, ingegnere e direttore della ferrovia Voghera-Varzi. Questo era Felice Fiorentini. Un uomo dall’apparenza tranquilla e rispettabile che nel luglio 1944 stabilisce a Varzi il comando della Sicherheits Abteilung, formazione autonoma della RSI, rivelandosi il maggior criminale di guerra fascista nella provincia pavese.
Prima di morire scrive come testamento morale alcune pagine sulla valorizzazione turistica e commerciale dell’Oltrepò Pavese. Processato nell’ex Casa del fascio di Voghera e condannato a morte, il 3 maggio viene accompagnato alle Piane di Varzi dove, nell’estate ’44, aveva fatto fucilare tre giovani partigiani. Prima di morire dichiara di avere sbagliato e ottiene di comandare il plotone di esecuzione dopo aver gridato “Viva l’Italia”.
(Raffaella Costa)