Tra campi, pievi solitarie e piccoli borghi immersi nella quiete della campagna pavese, la Lomellina custodisce un tesoro poco conosciuto: gli affreschi quattrocenteschi e cinquecenteschi che decorano chiese e cappelle, spesso fuori dai percorsi turistici più battuti. Veri scrigni d’arte, testimoni di fede popolare e di antiche committenze, questi dipinti murali raccontano un territorio profondamente legato alla sua storia religiosa e culturale. Questo percorso è un viaggio artistico e spirituale, tra Sant’Angelo, Valle, Robbio, Langosco e Candia, lungo la scia della Via Francigena e della memoria.
Valle Lomellina – L’inizio del viaggio
Il nostro itinerario parte dalla chiesa di Santa Maria di Castello, a Valle Lomellina. Qui, sotto l’intonaco di una chiesa antica, durante lavori negli anni Settanta, sono emersi affreschi sorprendenti, oggi staccati e custoditi all’interno. L’emozione più intensa? Una Crocifissione ingenua e commovente, legata alla storia della famiglia Strada, presente in paese già nel XV secolo. A Valle, proprio alla fine della via, c’è una sorpresa fuori itinerario: un castello dell’anno Mille, oggi proprietà privata. Con la sua pianta a ferro di cavallo, le torri cilindriche e il rampicante che lo avvolge, sembra uscito da una campagna inglese. Non è accessibile, ma merita una foto.

Il maniero
Sant’Angelo Lomellina – La “Cappella Sistina” della Lomellina
Proseguendo sulla Via Francigena, ci fermiamo a San Rocco, poco fuori dal centro abitato. Dall’esterno può sembrare semplice, ma varcata la soglia si resta a bocca aperta: pareti interamente affrescate, storie del santo, ex voto ingenui e una grande figura di San Cristoforo (1504), dipinta da Tomasino da Mortara, che ci guarda con il Bambino sulle spalle. Sedetevi e lasciatevi incantare.

Un affresco di San Rocco
Robbio – Trinità “proibita” e simboli medievali
A San Pietro, a Robbio, vi accoglie un’antica chiesa romanica del XII secolo. L’opera più curiosa? Una Trinità “tripla”, con tre figure identiche sedute a una tavola, poi bandita dall’iconografia dopo il Concilio di Trento. Attorno, altri affreschi: una “Pietà”, un “Cristo in Mandorla”, evangelisti e santi. Un piccolo museo di pittura murale, in una sola navata.

Chiesa di San Pietro, Robbio
Langosco – Madonna e santi nel silenzio della campagna
Nella campagna di Langosco, sorge la chiesetta di San Bernardo da Mentone, edificata nel 1537. La parete di fondo custodisce una preziosa sacra conversazione: la Madonna col Bambino circondata da sei santi. Il volto della Vergine, dolcissimo, ricorda le opere della bottega vercellese degli Oldoni. Un luogo raccolto, silenzioso, quasi sospeso nel tempo.
Candia Lomellina – Il Moncalvo e la fuga in Egitto
San Michele, a Candia Lomellina, conserva importantissimi dipinti. Qui troviamo affreschi firmati da Guglielmo Caccia, il Moncalvo, datati 1593, che raccontano la Presentazione al Tempio e la Fuga in Egitto. Con loro, le opere dei fratelli Lanino, che contribuiscono a rendere questa chiesa una tappa fondamentale del percorso.

Particolare della chiesa di Candia
Cozzo – Un castello e la storia di un re
Il nostro viaggio si spinge fino a Cozzo, dove il castello Gallarati – Scotti conserva affreschi a graffito che raccontano un episodio del 1499: il passaggio di Luigi XII di Francia. Qui l’arte incontra la storia, e le pareti diventano pagine di un racconto cavalleresco.

Castello di Cozzo
Rosasco – Tra torri e strade romane
Edificata sui resti di un castello, qui si trova la chiesa di San Valentino il cui interno è ricco di opere d’arte. Dominano una grande tela di “San Valentino che raccomanda il borgo ai Santi Vincenzo Ferrari ed Antonio Abate” e una tela di “San Francesco”, la cui attribuzione è contesa tra il Moncalvo e Gaudenzio Ferrari. Adiacenti alla chiesa si trovano l’Ossario settecentesco e l’oratorio di San Giuseppe, del Seicento, che conserva una Via Crucis in acquerello del Settecento francese.