Pavia e le terre Pavesi
  • WayDay
    • WayDay
    • Almanacco
    • Post to Post
    • WayNote
    • WayNovel
    • WayWeek
  • WayNews
    • WayNews
    • Editoriali
    • NewGlo
    • WayHub
    • WayMedia
  • WayTour
    • WayTour
    • Instaway
    • Le Meraviglie
    • WayArt
    • WaySlow
    • WaySports
  • WayLife
    • WayLife
    • Terra Golosa
    • TypiWay
  • WayLand
    • WayLand
    • Come eravamo
    • I luoghi della storia
    • WayBook
    • WayHistory
    • WayMagic
    • WayMovies
  • WayVisit
    • WayVisit
  • WayPodcast
    • WayPodcast
  • WayMust
    • WayMust
    • Università e ricerca
    • Collegi
    • Salute
  • WayPartner
    • WayPartner
    • Camera di Commercio di Pavia
    • Comune di Pavia
    • Comune di Vigevano
    • Comune di Voghera
    • Comunità Montana dell’Oltrepò Pavese
    • Provincia di Pavia
    • Università di Pavia
  • WayGlo
    • WayGlo
    • WayGlo Basilicata
    • WayGlo Roma
    • WayGlo Umbria

Condividi:


13 Gennaio 2025

mondo scientifico museo Università di Pavia
WayHistory

Le reliquie “laiche” dell’Università di Pavia: quando la scienza conserva se stessa

Nel vasto panorama delle reliquie, non sono solo i santi a finire in teche e reliquiari. Mentre la Chiesa conservava denti, unghie e capelli dei suoi beati, il mondo accademico non voleva essere da meno, collezionando i propri “santini” in formato anatomico. Una tradizione che ci racconta molto più della storia della scienza di quanto si potrebbe pensare.

Prendiamo il caso del professor Lazzaro Spallanzani: dopo una vita passata a studiare la biologia, ha fatto l’ultimo regalo alla scienza donandole proprio l’organo che l’ha tradito. La sua vescica cancerosa riposa oggi nel Museo per la Storia dell’Università di Pavia, mentre il resto del corpo giace nella più tradizionale sistemazione cimiteriale a Scandiano, sua terra natale. Si potrebbe dire che ha portato il concetto di “dedicare la vita alla scienza” a un livello decisamente letterale. Una donazione post-mortem che rappresenta perfettamente lo spirito illuminista del tempo: il corpo come ultimo strumento di conoscenza.

Ancora più intrigante è la storia della testa di Antonio Scarpa, che fa bella mostra di sé nella sala museale a lui intitolata dell’ateneo pavese. Sul perché sia finita lì, le versioni si dividono: c’è chi parla di venerazione accademica (una sorta di “santo patrono” della medicina), e chi invece sussurra di una vendetta postuma dei suoi collaboratori che, evidentemente, non avevano proprio digerito il suo caratterino. Una cosa è certa: il professor Scarpa sta ancora dando del filo da torcere agli storici, anche se questa volta solo metaforicamente.

Ma questi non sono casi isolati. La storia della medicina è piena di simili “reliquie laiche”. Pensate al cervello di Einstein, conservato in formalina e studiato per decenni nella speranza di trovare il segreto del genio. O alle collezioni anatomiche delle antiche università europee, dove parti del corpo di illustri professori si mescolano a preparati didattici in un macabro ma affascinante museo delle meraviglie scientifiche.

Queste pratiche ci raccontano di un’epoca in cui il confine tra scienza e ritualità era più sfumato di quanto vorremmo ammettere. I grandi scienziati erano venerati quasi come santi, e le loro spoglie trattate con un misto di reverenza scientifica e quasi religiosa. D’altronde, in un’epoca in cui la dissezione era ancora vista con sospetto dalla Chiesa, cosa c’era di più sovversivo che donare il proprio corpo alla scienza?

La differenza fondamentale? Mentre i santi vengono esposti per devozione, questi scienziati continuano, in un certo senso, a servire la ricerca – anche se probabilmente non esattamente nel modo che avevano immaginato. Le loro reliquie sono testimonianza di un’epoca in cui la scienza stava costruendo i propri simboli e i propri rituali, sostituendo gradualmente quelli religiosi con altri non meno carichi di significato.

Oggi questi reperti ci appaiono come curiosità macabre, ma sono in realtà potenti simboli di un passaggio epocale: quello da una società dominata dal pensiero religioso a una in cui la scienza iniziava a reclamare il proprio spazio. E forse, in fondo, conservare la testa di un anatomista non è poi così diverso dal conservare il dito di un santo: entrambi i gesti nascono dal desiderio molto umano di mantenere un legame tangibile con chi ha cambiato il nostro modo di vedere il mondo.

Come dice il vecchio adagio, la scienza non è immune dalla natura umana dei suoi praticanti. E cosa c’è di più umano del desiderio di conservare un pezzo di chi ci ha preceduto? Anche se quel pezzo è una vescica in formalina.

Condividi:

©️ RIPRODUZIONE RISERVATA



Iscriviti alla newsletter di WayGlo

WayHistory

Il freddo, la cattedra e la nebbia: Foscolo a Pavia

Il freddo, la cattedra e la nebbia: Foscolo a Pavia

Ferdinando Brusotti: l'ingegnere lomellino che anticipò Edison

Ferdinando Brusotti: l'ingegnere lomellino che anticipò Edison

Il giurista degli umili: il varzese Ambrogio Giacobone e “I diritti della donna sedotta”

Il giurista degli umili: il varzese Ambrogio Giacobone e “I diritti della donna sedotta”

Severino Grattoni: L’ingegnere del Frejus con radici vogheresi

Severino Grattoni: L’ingegnere del Frejus con radici vogheresi

Pico della Mirandola e il suo periodo pavese: un capitolo cruciale dell'Umanesimo italiano

Pico della Mirandola e il suo periodo pavese: un capitolo cruciale dell'Umanesimo italiano

La Battaglia di Pavia: uno scontro che cambiò la storia europea

La Battaglia di Pavia: uno scontro che cambiò la storia europea

Altro su "WayHistory"

Il freddo, la cattedra e la nebbia: Foscolo a Pavia

Il freddo, la cattedra e la nebbia: Foscolo a Pavia

Ferdinando Brusotti: l'ingegnere lomellino che anticipò Edison

Ferdinando Brusotti: l'ingegnere lomellino che anticipò Edison

Il giurista degli umili: il varzese Ambrogio Giacobone e “I diritti della donna sedotta”

Il giurista degli umili: il varzese Ambrogio Giacobone e “I diritti della donna sedotta”

Severino Grattoni: L’ingegnere del Frejus con radici vogheresi

Severino Grattoni: L’ingegnere del Frejus con radici vogheresi

Pico della Mirandola e il suo periodo pavese: un capitolo cruciale dell'Umanesimo italiano

Pico della Mirandola e il suo periodo pavese: un capitolo cruciale dell'Umanesimo italiano

La Battaglia di Pavia: uno scontro che cambiò la storia europea

La Battaglia di Pavia: uno scontro che cambiò la storia europea

L'elisir di Strada Nuova: storia del Primo Caffè di Pavia

L'elisir di Strada Nuova: storia del Primo Caffè di Pavia

Voghera, 23 agosto 1944: una strage da non dimenticare

Voghera, 23 agosto 1944: una strage da non dimenticare

La cucina di corte dei Visconti e degli Sforza: Ludovico il Moro introduce a Vigevano il cioccolato

La cucina di corte dei Visconti e degli Sforza: Ludovico il Moro introduce a Vigevano il cioccolato

Il carteggio segreto tra Italo Calvino ed Elsa De’ Giorgi: un tesoro letterario a Pavia

Il carteggio segreto tra Italo Calvino ed Elsa De’ Giorgi: un tesoro letterario a Pavia
Pavia e le terre Pavesi

WayDay

  • Almanacco
  • Post to Post
  • WayNote – Gli eventi
  • WayWeek

WayNews

  • Dirette live – Webcast
  • Editoriali
  • NewGlo
  • WayMedia – Prime Pagine
  • WayHub

WayTour

  • Instaway
  • Le Meraviglie – Fotogallery
  • WayArt
  • WaySlow
  • WaySports
  • WayVisit

WayLife

  • Terra Golosa – Ricette
  • TypiWay – Prodotti tipici

WayLand

  • Come eravamo
  • I luoghi della storia
  • WayBook
  • WayHistory
  • WayMagic
  • WayMovies
  • WayTalk – Faccia a Faccia
Chi Siamo Contatti Credits Sitemap Privacy Policy Cookie Policy Pubblicità

Progetto cofinanziato con le risorse di cui all'Asse Prioritario II del Programma Operativo Nazionale “Cultura e Sviluppo” 2014-2020

Premi invio per iniziare la ricerca