Situata nel cuore della Lomellina, la tranquilla cittadina di Breme è un piccolo gioiello che racchiude un ricco patrimonio storico e artistico. Conosciuta per il suo passato millenario e per le sue tradizioni radicate, Breme offre ai visitatori l’opportunità di immergersi in un’atmosfera unica, dove arte, storia e cultura convivono armoniosamente. Tra viuzze acciottolate e case dal sapore antico, il borgo conserva l’autenticità dei piccoli centri italiani. A dare unicità a Breme è la presenza di un’abazia dalla storia ricca e complessa, fondata nel X secolo dai monaci benedettini provenienti da Novalesa (TO), cacciati dalle incursioni saracene. Dal X al XIII secolo fu sede di una delle congregazioni monastiche più importanti d’Europa. Nei secoli XVI-XVII l’Abbazia venne in parte ricostruita dai monaci benedettini Olivetani che subentrarono ai Cistercensi nel 1543.
Il corpo principale del complesso è disposto attorno all’attuale cortile delle scuole, che un tempo era l’antico chiostro del monastero. Attualmente una parte dell’ex abazia, l’ala ovest, è sede comunale.
Nei sotterranei si trovavano magazzini, dispensa, cantina, ghiacciaia e cucina. Quest’ultima, situata accanto al pozzo, è ben conservata e presenta un monumentale camino e fornelli in muratura. Era collegata direttamente al refettorio, oggi utilizzato per altre scopi. Ancora oggi è possibile visitare la ghiacciaia, accessibile scendendo le scale dall’atrio del Palazzo Comunale. La cucina, inoltre, viene periodicamente utilizzata per fini didattici dalle scolaresche di Breme e dei paesi limitrofi.
La chiesa abbaziale, situata sul lato nord del chiostro, era orientata verso Gerusalemme, come tutte le chiese antiche. La facciata si trovava dove oggi sorge il cancello d’ingresso al chiostro, mentre il presbiterio, posto sopra la cripta, era rialzato rispetto al piano della navata, come spesso accade nelle chiese romaniche.
Tra le antiche mura dell’abbazia, si nasconde un tesoro architettonico mozzafiato: la cripta millenaria. Come una capsula del tempo perfettamente conservata, questo spazio sacro ci trasporta direttamente all’anno 1000, quando mani esperte la plasmarono sotto il presbiterio della chiesa principale.
Scendendo i gradini, si entra in un ambiente dove il tempo sembra essersi fermato. L’aria è densa di storia e mistero, mentre la luce filtra delicatamente illuminando uno degli esempi più straordinari dell’architettura altomedievale lombarda. Le tre navate si snodano come un labirinto sacro, separate da eleganti colonne di marmo nelle prime due arcate, che poi cedono il passo a robusti pilastri in laterizio. L’altare era situato tra le due prime colonne, verso la finestrella orientata ad oriente. Quattro colonne probabilmente provengono dalla vicina Lomello, tre sono in pietra e una in marmo bianco venato. Le altre colonne in pietra sono state probabilmente trafugate e sostituite dalle attuali in mattoni, provenienti da una antica fornace che era presente a Breme.
Alzando lo sguardo, si ammirano le volte a crociera in mattoni che si intrecciano come un merletto di pietra. Le pareti raccontano la loro storia attraverso la combinazione di mattoni e ciottoli di fiume, testimoniando l’ingegno dei costruttori longobardi che qui lasciarono un’impronta indelebile: visitarla è come entrare in contatto con le radici più profonde della storia locale. Una leggenda racconta che nel XVI venne realizzato un cunicolo che collegava Breme al Convento e al Castello di Sartirana.