Fondata nel 1241, la chiesa di San Michele Arcangelo sorge ai margini dell’antico borgo della Peschiera, un tempo separato dall’abitato di Candia Lomellina. La sua dedicazione a San Michele si deve ai Longobardi, che diffusero il culto del santo guerriero nelle terre da loro conquistate.
Per secoli, le cronache non riportarono notizie sulla chiesa, fino alla visita pastorale del 1571 del cardinale Ferreri, arcivescovo di Vercelli. In quell’occasione, il prelato osservò che la chiesa era malconcia e troppo piccola per ospitare i fedeli che accorrevano alle funzioni. In risposta, le autorità ecclesiastiche ordinarono alla famiglia Confalonieri, patrona della chiesa, di ampliarla e restaurarla.
Il nuovo edificio presenta una facciata tardo-rinascimentale a due ordini, scandita da eleganti lesene. Il portale, sovrastato da un timpano aggettante, riprende il motivo architettonico della parte superiore.
All’interno, nella cappella dell’Annunziata, sono conservati due affreschi della bottega dei Lanino, che raffigurano la Natività e l’Adorazione dei Magi. La volta della cappella ospita un “concerto angelico,” mentre nel sottarco sono rappresentati i profeti che annunciano la venuta del Messia. Nella cappella del Rosario, due affreschi di Guglielmo Caccia (il Moncalvo) mostrano la Presentazione di Gesù al Tempio e la Fuga in Egitto, realizzati nel 1593. La volta è decorata con simboli legati al culto della Vergine, mentre piedritti e sottarco presentano figure di sibille e la data di fine lavori. La firma del Moncalvo, scomparsa col tempo, è nota solo grazie a trascrizioni antiche.
Nel Settecento, le pareti della chiesa vennero arricchite con decorazioni monocrome e un fregio con i simboli della Passione di Cristo. Sopra il portale esterno, un affresco raffigurante la Madonna, San Michele e San Domenico, dipinto nel 1936 dall’artista locale Narciso Cassino, fu danneggiato da una grandinata e sostituito nel 1993 da un mosaico dello stesso soggetto, opera sempre del Cassino.