Nato a Pavia il 3 febbraio 1928, Mino Milani è stato uno scrittore, giornalista, fumettista e storico italiano, una figura poliedrica che ha attraversato il panorama culturale del Novecento con un contributo originale e multiforme. Dopo la laurea in lettere moderne, Milani inizia la sua carriera giornalistica e di scrittore, collaborando con diverse testate e dedicandosi con passione alla scrittura per ragazzi.
Gli anni ’50 e ’60 lo vedono protagonista sulle pagine del Corriere dei Piccoli, dove, con vari pseudonimi, dà vita a centinaia di racconti e storie a fumetti che appassionano intere generazioni di giovani lettori. Parallelamente, cresce il suo interesse per la storia, che lo porta a scrivere saggi storici e biografie, rivelando un talento narrativo capace di coinvolgere il lettore in un racconto accurato e avvincente del passato.
Tra le sue opere più conosciute, ricordiamo il romanzo Fantasma d’amore, pubblicato nel 1977 e diventato un film di successo nel 1981 con la regia di Dino Risi e la partecipazione di Marcello Mastroianni e Romy Schneider.
Lo stile di Milani si distingue per la sua capacità di mescolare realtà e invenzione, con una scrittura chiara e accessibile che non rinuncia alla profondità e all’accuratezza. La sua scrittura è sempre limpida, diretta e priva di inutili complicazioni. Le sue descrizioni sono dettagliate e coinvolgenti, trasportando chi legge direttamente nei luoghi e nelle situazioni narrate. Pur scrivendo spesso per ragazzi, Milani non banalizza mai i temi trattati. Affronta con delicatezza e profondità questioni complesse come l’amicizia, l’amore, la perdita e il coraggio.
Mino Milani è stato un intellettuale eclettico, capace di spaziare tra generi e forme di espressione diverse, lasciando un’impronta significativa nella cultura italiana del Novecento. La sua scomparsa, avvenuta nel 2022, ha lasciato un vuoto nel mondo della letteratura e del giornalismo.